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ELECTROMAGNETIC PASSIVE DEVICES© > MOTIVAZIONI PRESTAZIONI > COMPORTAMENTO DINAMICO

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EPD©
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MOTIVAZIONI

Linea trasmissione
Comportamento statico
Comportamento dinamico
Velocità luce
Relatività e conservazione



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MOTIVAZIONI PRESTAZIONI - IL COMPORTAMENTO DINAMICO

Precedente

una porzione sempre maggiore di segnale audio all'aumentare della frequenza.


3.3 Altri fenomeni

Tuttavia, vi sono dei fenomeni fisici, la cui qualità e quantità dell'incidenza sul segnale in transito, ancora oggi non è nota in tutti i suoi aspetti; né tanto meno è possibile negarne l'esistenza.

Abbiamo visto, infatti, che questi fenomeni incidono a livello atomico, per cui molto probabilmente la loro incidenza non può essere considerata irrisoria, anche se attualmente è di difficile misurazione.

3.3.1 Velocità di propagazione

Ad esempio, la "
velocità di propagazione" (diversa dalla velocità di gruppo di frequenze prima citata a proposito della fase).
Pur trattandosi di valori di velocità, tipici della luce, qualsiasi fonte in grado di ridurla (
isolante, campi elettromagnetici, geometria e chissà cos'altro…), non può non inficiare l'integrità del segnale (o della tensione) in transito, per lo meno nel suo movimento verso l'"uscita".
Si tratta anche di un fenomeno, riscontrato in sede di ascolto da parecchi soggetti, più o meno attendibili; per cui, penso, visto le notevoli capacità dell'apparato uditivo umano, che l'attenuazione della velocità avvenga seriamente, soprattutto alla luce delle recenti rilevazioni strumentali, che confermano l'ipotesi della variazione della velocità. 
Penso che il fenomeno dell'alterazione sulla velocità di propagazione, possa rientrare nel carattere passivo (
per sottrazione). 

3.3.2 Rumore termico

Riguardo al "
rumore termico", da me denominato anche "rumore di fondo", abbiamo visto dipendere dal calore.

Non sappiamo, però, se il movimento rapidissimo degli elettroni, possa essere eccitato indipendentemente dalla temperatura, ossia da altri fattori, come la quantità di corrente e la resistenza del cavo o altre ipotesi legate all'elettromagnetismo; o altri fenomeni ancora sconosciuti che avvengono nel mondo degli elettroni. Sono ipotesi…

Certo è che la natura
attiva di questo fenomeno è ravvisabile nella creazione di una tensione… che abbiamo visto raggiungere valori in grado di interferire con i minuscoli segnali generati dai fonorivelatori e, di conseguenza, anche nei confronti di segnali di debole entità (ad esempio, altissime frequenze, microparticolari, ecc.), presenti nei cavi di collegamento.

Stessa ipotesi è ravvisabile anche nei confronti dei connettori e saldature.

3.3.3 Altri fenomeni fisici

Nessun dubbio, invece, nei confronti degli altri fenomeni citati in Capitolo V:

  1. le interferenze da radiofrequenza (RFI)
  2. le interferenze elettromagnetiche (EMI)
  3. le vibrazioni e risonanze create dal passaggio della corrente alternata.

In questi casi non ci troviamo di fronte a fenomeni fisici di natura sottrattiva, ma di fenomeni in grado di
aggiungere "rumore" (o segnale estraneo) al segnale in transito all'interno del cavo di collegamento, alterandone la sua integrità. E tutto ciò che è aggiunto esula dal concetto di passività.

Ad ogni modo, prescindendo dalla veridicità o meno delle ipotesi prima elencate, ciascun fenomeno richiede l'adozione di determinati accorgimenti tecnici, in modo da minimizzare i loro effetti, trascurabili o elevati che siano. Accorgimenti, a cui nessun costruttore e autocostruttore di cavi elettrici, può sottrarsi, se l'obiettivo è quello della migliore qualità del "trasporto" del segnale.


Argomento tratto dal libro:
Francesco Piccione
Dell'Enigma dei Cavi©.
Certezze ed Ombre - III Edizione (
1999 ad oggi).
Guida esauriente nel mondo del "trasporto" del segnale all'interno dei cavi elettrici.


Gli EPD©, infatti, sono stati inventati e sviluppati, tenendo conto di tutti questi fenomeni fisici e quant'altro non citato in questa sezione. Proprio per questi sono realizzati a mano e, perciò, forniscono prestazioni uniche al mondo.

3. IL COMPORTAMENTO DINAMICO

Come scritto in precedenza, per comportamento dinamico di un cavo elettrico si intende quando viene transitato de un flusso di energia elettrica.

Allo scopo di sgomberare l'argomento da una serie di equivoci, alimentati soprattutto dagli opuscoli pubblicitari e dalle opinioni errate di certuni molto diffuse nel web, si specifica maggiormente le caratteristiche di "funzionamento" dei cavi. 

All'interno della catena audio, i cavi di collegamento svolgono una funzione:

passiva ed al contempo attiva.


Passiva, poiché mettono tra loro in comunicazione le elettroniche e queste con i diffusori.
Attiva, poiché interagiscono con gli apparecchi a cui sono collegati.
Date le funzioni, l'importanza del loro ruolo all'interno della catena audio è sovrastimato, soprattutto in rapporto ai canoni classici di gerarchia esistente all'interno di un impianto audio di alta qualità. Ma, senza dei buoni cavi di collegamento, il sistema HI-FI vedrà penalizzate le sue prestazioni.


3.1 Carattere passivo

Caratteristica principale del cavo di collegamento è quello di fungere da "ponte" per il passaggio di elettroni da un apparecchio all'altro. Ciò avviene in modo passivo, poiché non esistono componenti attivi (
transistor, valvola, ecc.) all'interno del cavo elettrico.

Dal punto di vista concettuale classico, il cavo può essere assimilato ad una resistenza, data principalmente dal materiale conduttivo utilizzato.

Tuttavia, abbiamo accertato che il fenomeno del "trasporto" del segnale è decisamente più complesso. Ciò non nega la considerazione generale che il cavo elettrico è un componente passivo, poiché non aggiunge nulla al segnale (
senza prendere in considerazione i fattori di cui al Cap. V). Di conseguenza, può solo attenuare il segnale, nascondendo o attenuando particolari musicali (o porzioni di frequenze), in una misura che dipende essenzialmente dalla sua geometria.

Sotto questo aspetto, è possibile affermare che i cavi di collegamento hanno tutti:

carattere   sottrattivo.


Ad esempio, il cavo di collegamento che esalta la gamma bassa, in realtà attenua la gamma medio-alta; viceversa, il cavo dagli alti vividi e presenti, in realtà attenua fortemente la gamma bassa; e via dicendo.
È a causa della sua natura resistiva che tutti i cavi di collegamento non aggiungono nulla, ma "
sottraggono elettroni", attenuando il segnale audio per intero o a porzioni.

Chiaramente, le eventuali misurazioni tecniche non diranno nulla (
o quasi) su tutto ciò.
Anche perché valutate in ambito macro, anziché rapportarle nel mondo dell'infinitamente piccolo, come è quello degli elettroni. Pazienza! Lasciamo i "misuroni" a crogiolarsi con le loro misure!


3.2 Carattere attivo

Il carattere "
attivo" in un cavo di collegamento, si ravvisa in tutti quei fenomeni elencati nel capitolo precedente, denominati anche fattori interagenti.

Diverse le modalità di "
interazione attiva".
La principale, consiste nel
sommarsi al segnale in transito, arricchendo di "particelle" o "rumore" o "suono estraneo", il contenuto del segnale audio.

L'altra, invece, agisce per
sottrazione, ma sempre con modalità "attive".
In questa ipotesi, ad esempio, rientra l'
effetto pelle, poiché la sua modalità di aumento proporzionale della resistenza in funzione della sezione e della frequenza, non è fissa (o costante), ma variabile. Inoltre, lo stesso funzionamento, ossia la migrazione degli elettroni verso la "pelle" del conduttore, si accomuna maggiormente ad una attività, che passività. 

Anche l'
autoinduttanza, rientra in questa modalità, poiché il campo magnetico concatenato con i conduttori, generato dalla corrente elettrica, avviene in modalità attiva (la generazione del campo magnetico), anche se la finalità è quella "passiva", ossia di attenuare

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